Introduzione e contesto storico
Un’opera decisamente cruciale per gli studiosi dei documenti sonori del passato è sicuramente “The Flute on record. The 78 rpm era” di Susan Nelson. (1)
Grazie a questa imponente discografia emergono molti solisti del passato oggi completamente dimenticati.
Il fenomeno del collezionismo musicale dei 78 rpm, soprattutto riferibile ai grandi cantanti lirici del passato, è in costante aumento in tutto il pianeta. Grazie alla rete e alle piattaforme digitali, un immenso patrimonio musicale di documenti sonori può essere oggi facilmente riascoltato con soddisfazione e comodità domestica. Anche dal punto di vista fonico, i documenti sono restaurati e restituiti in una forma di ascolto moderna, più accettabile rispetto a qualche anno fa.
Emerge da questa discografia la figura di un solista di flauto delle origini particolarmente interessante: Clemente Barone (nato a Marsico Nuovo, in provincia di Potenza, nel 1876 e morto in un luogo non precisato nel 1934).
Susan Nelson riporta una fonte biografica su Clemente Barone purtroppo non esatta, tratta da un articolo di Louis De Giorgio apparso sulla rivista The Flutist nel 1923. (2)
Secondo De Giorgio, Barone avrebbe iniziato a studiare il flauto con Titta Durando in Italia, per poi proseguire negli USA con Michelangelo Rossi, quando nel 1888 emigrò con la sua famiglia.
Questa informazione è smentita da una fonte più attendibile del 1951: quella di Leonardo De Lorenzo, grande flautista nato a Viggiano, che divenne Maestro dei Maestri di tutti i grandi flautisti USA.(3)
De Lorenzo infatti afferma che Clemente Barone compì il suo terzo anno di vita in USA (e quindi non studiò con Titta Durando flauto in Italia e non emigrò nel 1888 con la sua famiglia in USA, ma soprattutto divenne subito cittadino americano). De Lorenzo precisa ancora che Clemente Barone studiò flauto a Philadelfia con Michelangelo Rossi, e che nella stagione 1900-1901 fu ingaggiato come ottavinista nell’Orchestra di Philadelfia. Successivamente nel 1904 riprese le stagioni musicali con la stessa orchestra sempre come ottavinista, ed infine dal 1907 al 1910 mutò il ruolo orchestrale da ottavinista a Primo Flauto Solista dell’Orchestra.
Tutte queste informazioni sono assolutamente veritiere.
Infatti De Lorenzo nacque a Viggiano in provincia di Potenza il 29 agosto 1875 , un anno prima di Clemente Barone, che era originario di un paese molto vicino a Viggiano, Marsico Nuovo, e nacque 25 anni dopo Michelangelo Rossi (born 1850 a Marsicovetere), sempre in provincia di Potenza, paese prossimo sia a Marsico Nuovo che a Viggiano. De Lorenzo nei suoi anni giovanili studiò flauto a Viggiano con Alfonso Pagnotti (? – morto in Australia nel 1930) un allievo di Emanuele Krakamp (Palermo 1813- Napoli 1883).
Quindi possiamo certamente affermare che esisteva una Scuola Flautistica Lucana , che era la diretta filiazione della Scuola Napoletana di Emanuele Krakamp (nel senso della didattica per Strumenti a fiato che si articolava in Metodi e collane di studi specifici composti espressamente per gli studenti ma anche per i dilettanti e gli amatori che ruotavano attorno il Conservatorio San Pietro a Majella).
Michelangelo Rossi a Philadelfia era un Maestro del Flauto vecchio sistema e De Lorenzo lo conobbe personalmente nel 1893. (4)
In ogni caso Clemente Barone quando nel 1907 divenne Primo Flauto nell’ Orchestra di Philadelphia aveva già fatto il passaggio dal Flauto vecchio Sistema (Ziegler) al Flauto Sistema Bohm, così come De Lorenzo che nel 1900 divenne Primo Flauto nell’Orchestra Filarmonica di New York diretta da Gustav Mahler. L’anno cruciale, di svolta, della carriera artistica e professionale di Clemente Barone fu il 1911 quando venne scritturato dalla celebre casa discografica Victor Talking Machine Corporation come solista di flauto per le incisioni del repertorio lirico .
Si trattava di suonare le parti di flauto obbligato insieme ai celebri soprani scritturati per il Metropolitan di New York, un ruolo di grande responsabilità anche perché le ripetizioni erano poche ed i cantanti celebri scritturati e super pagati per le incisioni discografiche da agenti ed impresari musicali, che lavoravano ad un ritmo frenetico e tempi risicati , con pochissimi margini di errori dunque.
I dischi ebbero un successo commerciale enorme e vennero distribuiti ovunque vi fossero negozi e vendite di fonografi in USA, America Latina, Australia, Europa, Canada e mercato orientale in India e Medioriente compresi. I soprani erano tutte famosissime primedonne come Amelita Galli Curci, Rosa Ponselle, Luisa Tetrazzini, Toti Del Monte, Alma Gluck, Sofia Del Campo.
Qui Susan Nelson afferma che questo repertorio sia di scarso interesse e che non fornisce una visione fedele o del flautismo di Clemente Barone, insomma si tratta di un repertorio leggero e di facile consumo. (7)
Ecco, con questa affermazione la studiosa manifesta la sua formazione accademica e dimostra di disconoscere sia la sociologia del mercato discografico della Victor che la componente musicale positiva apportata dai musicisti italiani emigrati in USA. Infatti gran parte del successo delle vendite commerciali di queste musiche leggere , arrangiate dalle canzoni anche popolari (Come O Sole mio o Torna a Surriento) così come dai lied di Schubert nascevano dalla tradizione popolare del Trio strumentale di Viggiano in Lucania dove erano proprio il flauto, il violino e l’arpa a formare l’ensemble classico strumentale con repertori tratti dal serbatoio popolare di tarantelle napoletane, calabresi e lucane o di arrangiamenti di celebri canzoni napoletane e persino di arie d’opera. (8)
Il fenomeno è stato studiato solo in ambito etnomusicologico e non in ambito accademico : i musicisti viggianesi esportarono l’arpa portativa in tutto il mondo conosciuto ovvero Europa, USA ma anche Australia e Nuova Zelanda. Stesse rotte oltreoceaniche furono ripercorse dagli emigranti siciliani musicisti e non (anche delle isole Eolie) forti di esperienze di navigazione in Marina velieri e bastimenti marittimi sin dall’ inizio dell’ottocento. (9)
In Usa emigrarono ad ondate successive migliaia di musicisti, musicanti popolari e suonatori di banda, virtuosi di strumenti classici, Direttori d’orchestra Lirica e Sinfonica e di Banda Civile e Militare, emigrarono sindacalisti , massoni, socialisti, anarchici, dando origine ad orchestre discografiche, sindacati musicali, stazioni Radiofoniche e studi di registrazione, jazz band, opera ed operette, jazz sinfonico e cinema ,musicals e tutto il caleidoscopico ed affascinante mondo musicale USA fatto di cantanti lirici e leggeri, impresari lirici, agenti musicali, dediti spesso ad attività illegali compreso il gioco d’azzardo, la vendita proibita di alcolici, lo sfruttamento della prostituzione, con stagione di furti, rapine, attentati politici anche terroristici.
Tutta questa prima fase storica turbolenta e travagliata segnò la mancata integrazione nella Società americana e fu pagata dagli emigrati italiani con un prezzo altissimo ovvero emarginazione, razzismo, quartieri ghetto e dormitori, mancanza di educazione scolastica ed assistenza sanitaria, disoccupazione, scioperi sindacali con violenti scontri con la polizia, anni di carcere, detenzione, repressione politica, odio subito dagli emigrati italiani definiti nel loro complesso dalla Società benpensante e benestante americana “ un insieme misto e sporco di mafiosi ed anarchici” e culminò nel 1927 con la condanna a morte con sedia elettrica per Sacco e Vanzetti . (10)
Ma Sacco e Vanzetti erano innocenti e vennero riabilitati solo dopo cinquanta anni, quando il clima storico generale era meno teso e conflittuale. Ancora una volta fu la musica degli italo americani incisa su 78 rpm a riprodurre gli stati d’animo che percorrevano la comunità italiana emigrata negli USA, le amarezze, la delusione di non essere esattamente in un mondo più giusto e più libero. (11)
Si trattava della prima fase storica (1900- 1935) ed il primo impatto e scontro con la mentalità puritana e razzista dei bianchi americani. Per fortuna con la progressiva politicizzazione dei quadri sindacali italiani, l’elezione diretta di Sindaci italo americani nelle principali città USA, il rafforzamento dei Sindacati Italiani (come quello dei Camionisti a New York) in una mutata fase storica di benessere economico diffuso con Frankiln Delano Roosevelt (ma siamo ormai negli anni cinquanta) le leggi del Senato divennero più favorevoli all’integrazione scolastica, civile e politica degli italo americani , che ebbero accesso a tutti i gradi dell’Istruzione scolastica compresa l’Università, assistenza sanitaria, mentre l’opera costante di integrazione sociale intrapresa cattolico, puritano dal volontariato e laico congiunti consentì finalmente una reale integrazione degli Italo Americani. (12)
Ciò che la studiosa di discogafia Susan Nelson sembra ignorare è che le vendite discografiche della Victor o della Columbia erano il frutto del lavoro degli impresari italiani musicali in USA, e che il movimento di vendita era di andata (incisione dei complessi e solisti italiani negli studi discografici di New York, come Cadmen, o persino di Atlantic City come la Vessella’s Italian Band ) e di ritorno (ossia acquisto e spedizione postale dei dischi da parte degli emigranti vittoriosi (ovvero i musicisti italiani e italo americani che avevano ottenuto un riscontro economico positivo ) ai propri parenti in Italia. (13)
Infatti questi dischi 78 rpm venduti a Bleecher Street a New York nei negozi di chitarre, mandolini, spariti musicali venivano acquistati dagli italiani (non necessariamente musicisti ma amatori ed appassionati ) e rispediti con i mezzi postali disponibili all’epoca in Italia (come la Collezione 78 rpm di Giuseppe Bartolomeo Tesoriero che da New York giunse a Stromboli (Messina Isole Eolie) nel 1948 per il parroco dell’isola che era l’unico a possedere un grammofono). Infatti nella collezione Tesoriero uno dei dischi più amati da Tesoriero era proprio la canzone “Marie” arrangiata per Trio flauto, violino e arpa (come il Neapolitan Trio di Clemente Barone, solo che il flautista era Lufski , ottavino solista della Banda di Artur Pryor, la stessa con cui Clemente Barone incise alcune facciate con ottavino e banda nel 1912 ). (14)
Il successo di queste cinquantadue facciate 78 rpm del Neapolitan Trio di Clemente Barone continuerà con altre diciotto facciate incise fra il 1913 ed il 1927 dal Florentine Quartet sempre di Clemente Barone ( stesso organico ed esecutori del Neapolitan Trio con l’aggiunta del violoncellista Rosario Bourdon) ; la riuscitissima versione incisa nel 1914 della Serenata dai Milioni di Arlecchino di Drigo anticipa di molti anni la versione canora mirabile ed amatissima di Mario Lanza ; la Serenata de Florentine Quartet così riscosse grande successo fra gli italo americani ed i parenti oltreoceano . (15)
Infine nel 1926 e nel 1927 a Cadmen New York Clemente Barone, ormai al culmine della sua carriera discografica sia come flautista obbligato ai celeberrimi soprani che come arrangiatore di canzoni con il Neapolitan Trio e con il Florentine Quartet , decide di incidere da solista accompagnato al pianoforte da Myrtle C. Eaver due facciate : Il Vento capriccio op. 112 di Giulio Briccialdi (Terni 1818 – Firenze 1881) e Le Tourbillon di Adolphe Kranz lasciando definitivamente il segno sonoro del suo magnifico virtuosismo strumentale. (16)
Queste tre versioni del Vento di Briccialdi sono interessantissime , perché i tre solisti sciorinano tre flautismi differenti con cadenze personali e tutto il personale bagaglio tecnico espressivo e virtuosistico.
Il figlio di Clemente Barone divenne il Solista di Ottavino della Detroit Orchestra e fu un rinomato Didatta . (18)
Questi dischi 78 rpm di Clemente Barone hanno avuto un successo commerciale immenso, sono tutt’ora fruibili nelle grandi piattaforme globali digitali (come Spotify), sono un documento sonoro straordinario del flautismo italiano ed USA , descrivono in pieno la tradizione musicale popolare italiana (e lucana in particolare), sono costantemente ripubblicati ed ascoltati in ogni parte del mondo. Segno della grande tradizione flautistica italiana (e meridionale in particolare). Chi con coraggio è riuscito a completare una emigrazione oltreoceanica , ed ha coniugato la propria tradizione musicale con la Musica Americana creando i presupposti di una reale Koine linguistica ed artistica sovranazionale merita il riconoscimento ed il rispetto da parte di tutti i musicisti ed amatori.
Clemente Barone morì nel 1934 , nello stesso anno Leonardo De Lorenzo incise con l’orchestra di Rochester il Poem per flauto ed orchestra del compositore americano Charles Griffes (19): una nuova stagione di integrazione culturale , politica e sociale era avviata per tutti gli Italo Americani. Ai nostri tempi possiamo finalmente ascoltare in una unica playlist quasi tutte le incisioni 78 rpm di Clemente Barone. (20)
Genzano di Roma 25 aprile 2024 Dedico questo saggio a mio padre Carmelo , amatore di musica e collezionista di dischi.
- Susan Nelson, The Flute on Record The 78 RPM Era, A Discography, The Scarecrow Press, Inco. , 2006 pp. 46-57.
- Louis Di Giorgio , “Clement Barone”, The Flutist 4, n°5 (May 1923) pp. 968-969.
- Leonardo De Lorenzo , “My Complete Story of the flute” revised and expanded Edition, Texas University Press, 1992 a cura di Susan Berdahl , la scheda su Clemente Barone è a pagina 217.
- Sul flautista Michelangelo Rossi attivo a Philadelphia Cfr. Leonardo De Lorenzo op. cit. pp. 271-272.
- Susan Milan The Flute on Record op. cit. sui 78 rpm del Neapolitan Trio di Clemente Barone pp. 52-53
- Francesco Paolo Tosti Serenata Alma Gluck soprano accompagnata dal Neapolitan Trio Victor 64399,662 recorded 31 Dicembre 1913.
- Susan Nelson The Flute on Record , op. cit. p.52.
- Per il repertorio dell’arpa viggianese ed i musicisti girovaghi che emigravano oltreoceano esportando tali repertori cfr. Roberto Leydi “L’opera e la Cultura popolare” in , “Diffusione e volgarizzazione Storia dell’Opera Italiana, Vol. 6 Teorie e Tecniche Immagini e Fantasmi , Torino, EDT 1988, pp. 303 – 392 ed in particolare per i viggianesi pp. 330 – 332.
- Per l’emigrazione oltreoceanica dei siciliani delle isole eolie cfr. Ettore Barnao , “Strombolani in paesi lontani storie di emigrazione” ,Edizioni del Centro Studi Eoliano, Lipari (Messina ) 2021.
- Per la complessa ricostruzione delle sofferte vicende degli italo americani in USA nell’ottica della prospettiva degli storici italo americani di ultima generazione vedi il Video documentario “Pane Amaro” La Grande Storia Magazine sul Canale youtube Maurizio Bignardelli durata 50 ‘04”. Per il video del processo e del funerale di Sacco e Vanzetti cfr. il video collage di Maurizio Bignardelli “Leonardo De Lorenzo” commissionato dal Comune di Viggiano città natale di Leonardo De Lorenzo nel 2006, in canale youtube Maurizio Bignardelli “Leonardo De Lorenzo” durata 18’45”.
- Per una selezione musicale delle canzoni degli italo americani in USA ed un loro inquadramento storico e sociologico Cfr. Giuliana Fugazzotto “Sta terra nun fa pi mia” (i dischi a 78 giri e la vita in America degli emigrati italiani del primo Novecento) con CD allegato ora ascoltabile anche su Spotify , Nota CD Book 606 , Udine 2010.
- Cfr. Il Documentario video Pane amaro (vedi nota 10) canale youtube Maurizio Bignardelli
- Per la Discografia delle Bande Musicali Civili e Militari Italiane Cfr. Maurizio Bignardelli Discografia Bandistica Italiana 78 rpm 1899- 1939 (Civile e Militare) Roma Discoteca di Stato.
- Cfr. Maurizio Bignardelli “La Collezione 78 rpm Giuseppe Bartolomeo Tesoriero” in The Babel Flute 20 settembre 2021 . Per le tre facciate 78 rpm con ottavino di Clemente Barone cfr . The Flute on Record op. cit. pp. 53-54.
- Per la Serenata tratta dai Milioni di Arlecchino di Drigo arrangiata dal Forentine Quartet di Clemente Barone del 1914 Victor 17600 cfr. The Flute on Record op. cit. p. 53.
- Per le registrazioni di Clemente Barone del 1926 e 1927 del Vento di Briccialdi e Tourbillon di Kranz cfr . Susan Nelson The Flute on Record op. cit. p. 47.
- Per una comparazione di queste tre differenti versioni discografiche 78 rpm de il Vento di Giulio Briccialdi Cfr. Maurizio Bignardelli “Il Vento a 78 giri” , in , Syrinx, Trimestrale a cura dell’Accademia Itaiana del Flauto, XIII, n° 48, pp. 24-26.
- Su Clemente Barone jr . Ottavino Solista della Detroit Symphony Orchestra e della Houston Symphony Orchestra e Didatta di livello internazionale cfr. Emily J. Butterfield , “The Professional Life and Pedagogy of Clement Barone” The Ohio State University 2003 Dissertation . In particolare l’autrice ricostruisce nel primo capitolo della sua dissertazione le vicende biografiche di Clemente Barone Senior, citando tutte le fonti disponibili (Nelson , Milan , Di Giorgio ,De Lorenzo ) ma senza troppa insistenza sui dettagli e sulle versioni discordanti biografiche fa di Di Giorgio e De Lorenzo, e si limita solo a rettificare le note di Susan Milan sulle incisioni di Clemente Barone ( che non sono esatte , sia sui numeri di matrice delle facciate 78 rpm , sia sulle datazioni delle incisioni del capriccio Il Vento ) vedi pp. 6-16.
- Cfr . Leonardo De Lorenzo Poem for flute and Orchestra di Griffes Rochester Philarmonic Orchestra recorded NY 27 marzo 1934 ora disponibile in rete su youtube cfr. Susan Nelson The Flute on Record op. cit. pp. 142-143.
- Per una playlist completa di tutte le incisioni 78 rpm di Clemente Barone Cfr. Maurizio Bignardelli
Maurizio Bignardelli
Diplomato presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma nel 1980 sotto la guida di Giancarlo Graverini, si è perfezionato con Aurele Nicolet, Maxence Larrieu, Severino Gazzelloni.
Laureato presso l’Università degli Studi di Bologna (1985) con una tesi di laurea su “Emanuele Krakamp (1813-1883), ha prodotto saggi, articoli, pubblicazioni musicologiche per riviste internazionali e revisioni musicali di opere flautistiche italiane dell’ottocento per numerosi case editrici (Ut Orpheus , Zimmermann, Bèrben, Da Vinci).
Ha partecipato a convegni internazionali e, come professore d’orchestra, ha lavorato nelle Orchestre Sinfoniche della RAI, del Teatro dell’Opera di Roma, dell’Ente Lirico di Cagliari, dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha inciso 45 CD solistici e cameristici per note case discografiche,ottenendo premi dalla critica internazionale.
E’ docente di Flauto presso il Conservatorio “Respighi” di Latina.