Abstract
Affettuosamente chiamata “Tita King” la compositrice filippina Lucrecia Roces Kasilag è tra le artiste asiatiche più conosciute al mondo. Durante la sua lunga carriera ha lavorato come didatta, organizzatrice musicale, ricercatrice, imprenditrice culturale ed ha ricoperto incarichi importanti presso Istituzioni ed università.
Ha composto generi e stili diversi rivelando versatilità su un’ampia varietà di idiomi musicali. È stata pioniera nella ricerca della musica etnica indigena e nella fusione con il sistema compositivo occidentale combinando gli antichi strumenti etnici con quelli moderni occidentali.
Nel 1989 viene riconosciuta come artista nazionale per la musica e presidente della Commissione Culturale dell’UNESCO.
La vita di Lucrezia Kasilag Roces è ambientata nelle Filippine del secolo XX. L’intero arcipelago, soprannominato la Perla dei Mari d’Oriente, è composto da oltre 7.000 isole e rappresenta una delle più grandi bellezze del pianeta. É disseminato in mezzo all’Oceano Pacifico e accoglie svariate etnie dove si elencano circa 170 lingue parlate. La particolare conformazione geografica ha impedito ai suoi popoli di condividere una identità culturale nazionale anche se, per ragioni puramente politici, non possiamo dimenticare l’inquietante passato coloniale.
Il popolo filippino, essendo stato imperializzato da Spagna, Stati Uniti e Giappone per un periodo di 4 secoli, non è sfuggito all’influenza culturale dei suoi colonizzatori.
Adattandosi ai vari modelli, le culture colonizzate sono cresciute all’interno di un ibrido educativo.
Solo dalla seconda metà del XX secolo, quando inizia il periodo della decolonizzazione, Lucrecia Roces Kasilag chiamata anche affettuosamente “Tita King” si impone come una figura importante, come la forza fondamentale per la ricostruzione e la unificazione della cultura nazionale filippina. Il suo compito pionieristico fu quello di riscoprire le antiche radici attraverso la musica etnica e fonderla con le influenze occidentali. Ha osato introdurre strumenti indigeni filippini in produzioni orchestrali e cameristiche all’interno di repertori concertistici.
Educatrice, etnomusicologa e pianista, Lucrezia ha composto oltre 300 partiture, prodotto opere accademiche e pedagogiche.
Il suo lavoro nella musica fu così straordinario e nel 1989 viene riconosciuta come artista nazionale per la musica e presidente della Commissione Culturale dell’UNESCO.
I primi anni (1918-1924)
Lucrezia Roces Kasilag, soprannominata “Tita King” nasce il 31 agosto 1918 a San Ferdiando, La Union, Filippine durante il periodo della occupazione americana.
É la terza di 6 figli di Marcial Kasilag Sr. e Asuncion Roces Kasilag. Suo padre era un affermato ingegnere civile distrettuale, capo della National Power Corporation, un funzionario governativo di alto rango mentre sua madre era un’insegnante di violino, di solfeggio e una ex insegnante di danza classica.
Il padre era affettuoso ma anche fermo e severo con la famiglia. Lui spesso era assente da casa per lavoro mentre la madre, amorevole e premurosa, si occupava di educazione e crescita della numerosa famiglia composta da Octavio, Natividad, Lucrezia, Marcial, Wilhelmina e Pedring.
Marcial voleva che i figli crescessero da buoni cristiani e inoltre credeva molto nell’istruzione. Lui regalava spesso ai figli serie complete di costosi libri come “i libri della conoscenza” e enciclopedie perché credeva nella lettura come “il cibo per la mente”.
Marcial faceva parte della prima generazione dei pensionados che erano un gruppo di studenti filippini selezionati ed inviati a studiare nelle università degli Stati Uniti. Dopo la laurea essi dovevano tornare nelle Filippine per prestare i loro servizi al governo insulare.
I Kasilag vivevano in una bella “casa bianca”: era la più alta e la più bianca della zona. Era una casa coloniale americana a due piani con soffitti alti, tre archi che adornavano un ampio balcone al piano superiore, un altro portico al piano inferiore e un tetto in ferro filigranato sopra la porta cochere. La zona era molto bella e composta da grandi viali e fontane. Lucrezia crebbe a Paco, un distretto di Manila, e vivevano a Perdigon Street, oggi noto come Pedro Gil in una casa con diverse cameriere e aiutanti.
Lucrezia aveva sei anni quando inizia le sue prime lezioni di musica e ricorda che
il sabato pomeriggio la mamma dava lezioni di solfeggio ai suoi tre figli più grandi Kasilag dai libri 1 a 3 di Hilarios Eslava. A volte noi uscivamo in punta di piedi da queste lezioni urlando le note a pieni polmoni dalla sala cantando sempre più forte mentre correvamo via per le strade per andare a pattinare in Peñafrancia Street con i nostri amici. L’assistente cuoca della madre spesso ci avvertiva di tornare in tempo alle lezioni in quanto la madre era già pronta ad aspettarci.
Da piccola Lucrezia era molto vivace e una volta imitò la scimmia Cita come nella storia di Tarzan saltando dal tetto della sua casa fino alla cucina della sua abitazione. Nascondendo ai genitori i forti dolori su tutto il corpo, si riparò sotto il letto ma lì, la sopportazione fu impossibile che svenne.
Tutti e sei i fratelli studiarono violino e pianoforte. Dai Kasilag lo studio della musica era molto importante e mamma Assuncion pensò di organizzare con la sua famiglia una piccola orchestra chiamandola Kasilag Rondalla che significa letteralmente musicisti di strada.
Tita King suonava la bandurria, uno strumento a corda tradizionale simile alla chitarra e lei si alternava a suonarlo con Octavio, suo fratello maggiore. Natividad o Nati come la chiamavano suonava il violino insieme alla madre, e i fratelli più giovani Mina, Marcialito e Pedring suonavano il torotot, una piccola tromba di latta. Ogni sabato, dopo le lezioni di solfeggio, il Kasilag Rondalla suonava per la famiglia o per gli ospiti. Durante i fine settimana, loro trascorrevano del tempo con gli assistenti ingegneri del padre dove Tita King suonava spesso per i loro amici e familiari più stretti.
Lucrezia ricorda che lei e suo fratello Octavio, anche lui pianista, si alternavano nell’accompagnare la madre al violino eseguendo spesso pezzi del compositore filippino Antonio Molina, di Fritz Kreisler e Cesar Franck.
La formazione scolastica
Lucrezia amava molto suonare il pianoforte così all’età di sette anni diviene allieva di un’anziana e severa donna spagnola Doña Concha Cuervo e poi di Doña Pura Lacson-Villanueva.
L’interesse e il talento di Lucrezia si evidenzia sempre di più e, come prevedibile, sua madre contribuisce alla decisione di far intraprendere lo studio della musica come carriera professionale. Genio laborioso, Tita King raccoglie riconoscimenti in vari campi sin da bambina. Ricorda che spesso “portava a casa delle piccole belle sorprese da scuola come nastri e medaglie”. Prosegue gli studi liceali presso la Philippine Women’s University (PWU) con ottimi risultati e sebbene Tita King fosse severa sulla sua etica del lavoro, “non era esattamente la studentessa fin troppo obbediente e mite del liceo”.
Nella sua natura era avventuriera e anticonformista. Una volta scrisse delle scuse a una sua insegnante per la sua “ribellione” di essere stata nominata presidente del consiglio studentesco oppure altra volta ebbe forte discussione con l’insegnante di studi sociali per non voler indossare l’uniforme richiesta ed ancora durante i momenti istituzionali della Università, il resto degli studenti indossava tacchi alti e uno chignon con la toga, ma Tita King indossava ciò che era più funzionale, di solito rinunciando del tutto ai tacchi e alla toga.
Il percorso accademico prosegue nella stessa Istituzione conseguendo nel 1936 cum laude una laurea in materie umanistiche ed una specializzazione in inglese.
Mentre Tita King era all’ultimo anno di college, decise di iscriversi al Conservatorio di musica presso il St. Scholastica’s College, che si trovava a pochi isolati di distanza dalla PWU. Questo conservatorio fu il primo del paese fondato nel 1908 da una suora missionaria tedesca, suor Baptista Battig, anche lei una pianista concertista. Dotata di talento e diligenza, Tita King è una delle poche filippine a eseguire repertori di autori come Beethoven, Mendelssohn, etc. Ad un suo recital nell’ottobre del 1936, un quotidiano spagnolo dell’epoca, La Vanguardia, scrisse che la Kasilag è una maestra di pianoforte con la capacità di eseguire tecnica, spirito ed emozione del cuore nel dare vita a un brano musicale.

Carriera di concertista e docente
Terminati gli studi, Lucrezia si esibìsce come pianista in un tour di concerti all’estero come “ambasciatrice culturale” in Giappone, Cina e Hong Kong. Gli eventi vennero sponsorizzati da suo padre e organizzato dall’impresario Alfredo Lozano. Quel viaggio, in realtà segna l’inizio di un suo futuro nel ruolo rappresentante internazionale per la “cultura e arti”. Non appena torna dal suo viaggio all’estero, inizia l’attività didattica come docente di pianoforte e teoria musicale alla St. Scholastica’s College (SSC) e poi successivamente presso la Philippine Women University (PWU).
Per quanto aspirasse a diventare una pianista concertista a tempo pieno, l’insegnamento era la sua vocazione. A quel tempo non c’erano pianisti concertisti professionisti nelle Filippine. A differenza dell’Europa o dell’America dove i pianisti concertisti avevano un futuro più luminoso, i pianisti nelle Filippine di solito si esibivano senza remunerazione. Insegnare le consentiva un reddito fisso e una base da cui sviluppare i suoi contatti con l’esterno.

In quel periodo, scoppiò la seconda guerra mondiale e le Filippine si arresero ai giapponesi nel 1941. L’Università fu chiusa durante l’occupazione e la PWU viene trasformata in un ospedale.
É proprio in questo periodo che Lucrezia trova l’ispirazione di scrivere brani per voce guadagnandosi il soprannome di “Baby Komposer”. Komposer con la K proprio come Kasilag. Il suo talento nascosto per la composizione inizia a fuoruscire e lei lo sviluppa componendo canzoni.

Lo studio della composizione
Nel febbraio del 1945, le forze di liberazione finalmente marciarono per le strade di Manila in giubilo per la vittoria e la PWU finalmente torna ad essere università.
Dopo la laurea in musica nel 1949, la carriera di Lucrezia prende un nuovo percorso. Nello stesso anno ottiene una borsa di studio per la musica negli Stati Uniti presso la Eastman School of Music di Rochester, New York dove frequenta la classe di teoria con il M.tro Allen Irvine McHose e composizione con il M.tro Wayne Barlow. Fu lì che sboccia la grande passione per la composizione. Acquisisce un forte interesse per il modernismo dove le tecniche innovative stavano appena iniziando a creare un impatto importante sul mondo della musica. La composizione classica occidentale stava prendendo la strada della sperimentazione: musica atonale ed elettronica. Lucrezia voleva sperimentare l’idea di fondere tecniche e modalità occidentali con tecniche e modalità orientali tuttavia, nutriva dubbi sul fatto che queste fossero applicabili o addirittura funzionali ai gusti e alla comprensione musicale filippina. Lucrezia progettava di restare negli Stati Uniti ma, nonostante tutto, torna nelle Filippine e nel 1953 viene nominata preside del College of Music and Fine Arts all’Università delle Filippine.
Nello stesso periodo in cui la carriera di compositrice era in costante progresso, lei persegue anche quello di pianista concertista. Sfortunatamente, durante una visita di ritorno alla Eastman School of Music nel 1958, accade un incidente che la fece rinunciare a questo sogno. Dopo ver assistito a un concerto alla Kilbourn Hall di Eastman, Lucrezia cadde all’indietro per un passo falso ferendosi il quinto dito della mano. Nonostante i risultati delle radiografie non avessero evidenziato alcuna frattura, lei scopre tuttavia di avere problemi congeniti alla mano e da quel momento perde la speranza di proseguire la carriera concertistica per dedicarsi alla composizione dove inizia a sviluppare il fascino per la musica popolare tradizionale.

Incarichi istituzionali
Da questo momento inizia un nuovo capitolo nella vita di Lucrezia ed il suo duro lavoro contribuirà a elevare la musica, l’arte e la danza al successo internazionale delle Filippine. Fonda il Bayanihan Folks Arts Center per la ricerca e le rappresentazioni teatrali ed è strettamente coinvolta come direttrice musicale, ricercatrice e compositrice presso la Bayanihan Philippine Dance Company.
Ha ricoperto posizioni chiave in organizzazioni musicali nazionali ed internazionali tra cui: presidente della Commissione Cultura dell’UNESCO, presidente del Cultural Center of the Philippines, capo dell’Asian Composers League, presidente della Philippine Society for Music Education, vice presidente della società dei Compositori e Autori, membro del consiglio nazionale per lo sviluppo della donna nella società filippina, delegata filippina alla terza conferenza internazionale ISME sull’educazione musicale a Copenaghen, in Danimarca e scelta all’unanimità come presidente della sessione plenaria sulla musica orientale e occidentale.

Lucrezia Kasilag viene universalmente considerata la pioniera nel campo della ricerca a riguardo la catalogazione e l’uso degli strumenti musicali asiatici tradizionali.
È stata tra le poche persone al mondo capace di suonare qualsiasi strumento musicale. Straordinaria era la sua abilità esecutiva utilizzando sia le tecniche di esecuzione tradizionali che quelle contemporanee dove si avvaleva della tonalità e modulazioni tipiche della musica occidentale.
Il più grande contributo di Lucrezia è stato il modo in cui ha vissuto la sua vita. Non si è mai tirata indietro dalle responsabilità e ha dimostrato che anche le donne possono essere leader eccellenti se ne hanno l’opportunità e lei ha sempre perseguito l’eccellenza in ogni cosa.
Lucrezia ha ottenuto tutto questo non solo andando contro le aspettative imposte dalla razza o dal genere di quel momento, ma, si è concentrata sulla sua più grande passione che era la musica. Nella sua autobiografia intitolata My Story, Lucrezia Kasilag scrive:
“Ho forse sfondato il soffitto di cristallo della musica diventando l’unica artista internazionale donna al mondo? Non credo. La musica non sceglie genere o razza, e io ho solo seguito le Muse”.

L’eredità musicale di Lucrezia
Lucrecia R. Kasilag è stata una compositrice prolifica. La sua musica abbraccia un’ampia gamma di generi e stili e rivela grande versatilità nel lavorare su un’ampia varietà di idiomi musicali. Il suo repertorio strumentale è sbalorditivo, compone per coro, voci e strumenti solisti, ensemble da camera, orchestre e strumenti indigeni asiatici e filippini. Le sue composizioni hanno un timbro unico e sono una perfetta sintesi di Oriente e Occidente.
La flessibilità con cui Lucrezia crea musica per combinazioni così diverse di strumenti si riflette anche nella varietà di forme musicali utilizzate nelle sue composizioni. L’eredità compositiva di Lucrezia è al suo meglio quando gli strumenti asiatici condividono in partitura la stessa importanza degli strumenti orchestrali occidentali. Orientalia Suite per pianoforte, strumenti da camera e percussioni filippine” (1981) e Visions: Dialogue for a Western Flute and Pinoy flute avec Wind Chimes and Kubing (1996), sono solo alcune delle numerose opere strumentali in cui l’estetica occidentale e quella orientale convergono perfettamente e si fondono all’interno di un discorso unico e paritario.
Gli strumenti indigeni hanno un ruolo principale e contribuiscono alle strutture melodiche e armoniche della musica piuttosto che fornire semplicemente consistenza e timbro. Il risultato è un suono e un linguaggio musicale distinti che continuano a definire l’identità di Lucrezia come compositrice filippina.
La Toccata per percussioni e fiati (1959), che fonde strumenti a percussione filippini come tamburi e gong con strumenti a fiato occidentali, è stata premiata dalla Republic Cultural Heritage Award in Music nel 1960.
La rielaborazione della musica tradizionale filippina per la Bayanihan Philippine Dance Company, adattata per esecuzioni pubbliche, rivela la sua profonda comprensione della musica indigena nata dai suoi anni di ricerca sul campo.
L’ampio corpus di opere è la testimonianza del suo impegno costante per la musica e per l’innovazione del linguaggio.
La vita e il lavoro di Lucrezia Kasilag ci ricordano che la sua storia non è solo quella di un successo individuale, ma di una eredità che continua a nutrire e ispirare le generazioni future nell’affascinante mondo delle arti e della musica filippina. Ogni storia umana è importante perché può plasmare e far progredire la cultura di un popolo.

Le composizioni per flauto
Prelude Etnika per flauto, clarinetto e saxofono;
Tancuz Vykruca (1963) per flauto, violino, percussioni;
Millenium Trio (2000) per flauto, violoncello, percussioni;
Three Folksong-Airs: Dandansoy (1995) per flauto, violoncello, bass e arpa;
Epitaph to T.C.B. (1971) per flauto, percussioni, pianoforte, archi;
Essay to C.B.: Elegy and Eulogy (1971) per flauto, percussioni, pianoforte, archi;
Noche Buena (1970) per flauto, percussioni, 2 pianoforti, archi;
Lamento: vocalise (1990) per soprano, flauto e chitarra;
Poetry by the Bay (1999) per voce, flauto, chitarra, percussioni;
Anak ng Araw (1970) per baritono, flauto, corno inglese, violoncello, contrabbasso, chitarra e pianoforte;
Images: A day’s Span-Parody (1969) per voce, flauto, percussioni, pianoforte amplificato, archi e electronics;
Visions Dialogue (1996) per flauto, Pinoy flute, Wind Chimes e Kubing;
BIBLIOGRAFIA
Patricia Adkins Chiti, Donne in Musica. Roma: Armando Editore, 1996.
Vilma Campitelli, Compendium Musicae Flauta, Barcellona P.G.: Smasher edizioni, 2018.
Lucrezia Kasilag, My story Philippine: PWU Publishing the Philippine Star 2016
Julie Anne Sadie e Samuel Rhian. Il Dizionario Norton/Grove di Compositori di Donne. Nuova York: W.W. Norton, 1994.
Lucrecia Roces Kasilag
Visions Dialogue
Crystal Conception (western flute), Aubrey Buenavida (bamboo flute), Earl Jimenez (kubing), Amiel Capitan (pinoy flute), Lilymae Montano (chime)
Prelude Etnika
Evan Posadas (Flute), Robyn Aguilar (Sop. Saxophone), Luke Borja (Clarinet)
Vilma Campitelli
www.vilmacampitelli.it | Facebook
VILMA CAMPITELLI, flautista, nata a Lanciano (CH) ha seguito gli studi musicali presso il Conservatorio di Pescara, presso la Hochschule di Winterthur (Svizzera) e laureata in “Discipline Musicali” presso il Conservatorio di Campobasso con votaz.”110 e lode con menzione”
Vanta nel suo curriculum concerti sia da solista che in formazioni cameristiche tenendo esecuzioni in paesi Europei, Asiatici ed Americani riscuotendo unanime successo di pubblico e di critica.
Ha inciso per la Edipan (Roma), Luna Rossa Classic (Lecce), Fabrik Music (Francia), effettuato registrazioni radio-televisive per diversi programmi RAI e collaborazioni artistiche in campo teatrale.
Scelta dalla Fondazione Adkins Chiti Donne in Musica (Fiuggi-Italia), ha svolto da “studiosa-residente” il progetto europeo WIMUST finalizzato a promuovere la musica e talenti, il repertorio e le strategie per la piena attuazione della risoluzione 2009 dell’UE per le pari opportunità in ogni Stato membro. Nel 2018 interamente sotto la sua cura, è stato pubblicato il volume Compendium Musicae Flauta (ed. Smasher), la prima opera universale sul repertorio flautistico scritto da compositrici. Ha inoltre pubblicato articoli su biografie di compositrici e ricerche in campo della musica esperienziale.
Attualmente è docente di flauto presso il Conservatorio “U. Giordano” di Musica di Foggia, sez. di Rodi Garganico, Italia
