Abstract
Compositrice e pianista francese. É stata la prima donna compositrice nel 1913 a ricevere la nomina del prestigioso riconoscimento di Chevalier de la Légion d’Honneur. Ebbe un successo senza precedenti nel periodo dal 1890 al 1910. Gran parte della sua carriera fu trascorsa come pianista-compositrice in tournée e la sua notevole popolarità si basava in larga misura su brevi, spesso affascinanti pezzi per pianoforte dal carattere vivace e coinvolgenti.
Il XIX secolo si presenta come un periodo di vitale importanza per il mondo musicale femminile. Tante compositrici e molte musiciste riescono ad imporre la loro personalità in un ambiente fin allora padroneggiato da figure esclusivamente maschili.
Durante questo periodo il linguaggio musicale subisce una rivoluzione e anche la donna vive un importante periodo di transizione portando con sé cambiamenti e una nuova presa di coscienza.
Sebbene la battaglia per l’emancipazione sia ancora lunga e poiché la figura femminile è ancora subordinata a quella maschile, è possibile osservare come il XX secolo presenti i primi germi di una nuova femminilità.
La musica francese scritta tra l’Ottocento e il Novecento, nonostante tutto, conserva molti aspetti romantici e anticipa al contempo alcuni tratti della musica contemporanea che ritroviamo proprio nello stile di Cécile Chaminade. Lei è stata una delle donne musiciste di maggior successo dei suoi tempi ed ha un patrimonio compositivo di oltre 400 opere pubblicate. Sebbene la sua produzione sia dominata da canzoni, brani per pianoforte e balletti, lei è oggi ricordata soprattutto dai flautisti per aver composto il Concertino in Re magg. per flauto e pianoforte/orchestra.
Malgrado sia stata stampata la quasi totalità delle opere, risulta difficile stilarne una lista rigorosamente esatta e completa in quanto molte opere sono state oggetto di trascrizioni, riduzioni, adattamenti a conferma della sua notevole popolarità con il pubblico del tempo.
Infanzia e giovinezza
Cécile Louise Stéphanie Chaminade nasce a Parigi nel sobborgo di Batignolles l’8 agosto 1857 ed è la terza di sei figli.
I Chaminade erano una famiglia borghese che si dedicava alla musica come attività ricreativa. Suo padre, Hippolyte, era un uomo ricco e di successo, gestiva l’ufficio parigino della compagnia assicurativa britannica Gresham. invece sua madre Marie Stéphanie Courtin era una cantante e pianista dilettante.
Cecile vive un’infanzia privilegiata muovendosi tra Parigi e la villa di famiglia a Le Vésinet, un comune a 10 km da Parigi, luogo dove poi sarebbe diventata la sua residenza personale.
Cecile lo ricorda spesso nei suoi racconti d’infanzia e richiama nella memoria il suo amore per le colline, fiori, boschi e le ampie distese di paesaggi verdi, ispiratori per la sua creatività. In casa si praticava costantemente musica ed i suoi genitori, essendo entrambi musicisti, suonavano regolarmente in formazioni cameristiche con i loro amici fino a tarda notte.
Da bambina lei amava queste serate e, quando si stancava, era solito mettersi sotto il pianoforte a coda e lasciarsi cullare nel sonno di qualche pezzo.
La giovane Cécile impara a suonare il pianoforte da sua madre e all’età di sette anni scrive già le sue prime composizioni. Gran parte di ciò che componeva in quel periodo veniva eseguito e dedicato ai suoi giocattoli e animali domestici: Ero continuamente ossessionata dalla musica, così che le mie bambole ballavano al ritmo delle mie pavane e io componevo canzoni per i miei cani dormienti. Essi erano semplicemente una scusa per un componimento musicale il cui modo era misterioso e inspiegabile.
La giovane Cécile mostra subito i segni e il talento di essere una bambina prodigio.
Georges Bizet, un amico di famiglia e vicino di casa a Le Vésinet la definisce: il mio piccolo Mozart e incoraggia i suoi genitori a fornirle un’educazione musicale importante e di qualità. Cecile ricorda che l’amico Bizet, dopo averla messa alla prova in una dura audizione, disse a suo padre: Ha senza dubbio il talento. Datele la possibilità di farsi valere e di certo non fallirà. Poi aggiunse con ironia: Di certo non si annoierà. Grazie a Bizet, Cecile sostiene l’esame di ammissione al Conservatorio di Parigi con esito eccellente ma il padre non ha inteso farla frequentare ritenendo questa una scelta indecorosa per le giovani donne borghesi. Le donne della classe media e alta non dovevano essere musiciste professioniste ma abili dilettanti da essere così più attraenti per il matrimonio. A Cecile però le fu permesso di studiare musica e proseguire gli studi privatamente con importanti maestri quali Felix Le Couppey per il pianoforte, Marie Gabriel Augustin Savard per il contrappunto, Martin Pierre Marsick per il violino e Benjamin Godard per la composizione.
La sua abilità crebbe al punto che iniziò ad esibirsi pubblicamente all’età di diciotto anni come pianista con un repertorio prima di altri compositori e poi presto di sue sole composizioni che erano per lo più erano assoli di pianoforte e canzoni.
Il compositore Ambroise Thomas ammirava la sua musica ed affermò che Cecile non è una donna che compone, ma un compositore che è una donna.
La carriera
Gran parte della sua carriera è stata di pianista-compositrice e la sua notevole popolarità si basava in larga misura di brani spesso a carattere salottiero.
La maggior parte delle composizioni in formazioni classiche fu composta durante gli anni ’80 dell’Ottocento, dopodiché si concentrò su forme più commerciali e diede origine alla grande tradizione francese della chanson portata ai massimi livelli da Edith Piaf, Yves Montand, Charles Trénet e da Geoge Brassens.
Tra le Chanson che riscuotono consenso positivo della critica ricordiamo l’Anneau d’Argent e Ritournelle. Le opere strumentali più conosciute invece si ricordano il Trio per violino, violoncello e pianoforte op.11 presentato a Parigi in un concerto dedicato interamente alla sua musica alla Salle Érard nel 1880 e la Suite d’orchestre op.20 eseguita nel 1881 dalla Société Nationale de Musique. Altre opere importanti sono: il balletto Callirhoë, il Trio op.34 per violino, violoncello e pianoforte, una Sonata per pianoforte, Les Amazones, una “sinfonia drammatica” per solisti, coro e orchestra, l’opera buffa La Sévillane, il Concerstück per pianoforte e orchestra del 1888 ed il Concertino per flauto e pianoforte del 1902.
Da questo momento in poi, le sue composizioni divennero sempre più popolari con la caratteristica che ancora oggi si distingue su tutte le altre: piace al primo ascolto, sono fortemente evocative e non sono mai banali.
Purtroppo, con la morte del padre avvenuta nel 1887, sopraggiunge un tracollo finanziario che obbliga la famiglia a vendere la casa a Le Vésinet.
Verso l’attività professionale
Cecile godeva a quei tempi di una ottima reputazione e, a fronte di questo momento, accetta tourneè come pianista che la portarono in giro per il mondo.
D’ora in poi la musica diventa per lei un vero e proprio lavoro, una necessità per poter far fronte alle spese della famiglia. Il suo obiettivo era quello di attirare il pubblico ai suoi recital e vendere grandi quantità di spartiti. Nel 1891, quando aveva 34 anni, la sua canzone l’Anneau d’argent (L’anello d’argento) fu pubblicata in ben 200.000 copie.
Dopo numerose tournée in Francia, Svizzera, Belgio e Olanda, nel 1892 fa il suo debutto in Inghilterra. Viene invitata al castello di Windsor dalla Regina Vittoria con la quale rimase legata da una profonda amicizia tale che ai funerali venne eseguito il suo Preludio op.78 per organo.
Cecile nella sua arte compositiva dimostra un gusto progressista. In lei viene fuori una nuova mentalità e cioè quella di registrare i suoi brani e farli ascoltare ai posteri come segno di pionierismo. Sicura di ottenere un immediato successo commerciale, a Londra nel 1901 registra, su grammofono, sette sue composizioni per la Gramophone and Typewriter Company. Queste registrazioni rappresentano le primissime uscite commerciali di una compositrice che esegue le proprie opere e che oggi sono tra le più ricercate dai collezionisti. Successivamente fu impegnata anche nelle registrazioni di rulli per pianoforte1 (piano rolls) per la Aeolian Company, ditta statunitense che rimase attiva fino ai primi anni ‘20 del Novecento.
Il matrimonio
Il 29 agosto 1901 Cecile sposa Louis Mathieu Carbonel, un editore di Marsiglia di vent’anni più grande di lei. Cecile prescrive un rigido patto matrimoniale dove include una clausola in cui avrebbero vissuto separatamente, lui a Marsiglia e lei a Parigi. Lui poteva farle visita occasionalmente e accompagnarla nei suoi viaggi però il loro matrimonio sarebbe dovuto rimanere platonico senza contatto fisico. Il matrimonio all’epoca fu criticato e giudicato come una unione di convenienza per la grande differenza di età. Nel 1907 il marito muore per una malattia polmonare e Cecile decide di non risposarsi più. Contrariamente a ciò che avrebbe desiderato il padre, ella affermò: Il mio amore è la musica, io sono la sua vestale.
Poiché Cecile era una persona estremamente riservata, distrusse tutti i suoi diari prima di morire, i motivi di questo insolito matrimonio restano ad oggi sconosciuti.
Tournèe in America
Dopo la morte del marito, nel 1908 parte per una serie di concerti negli Stati Uniti dove venne accolta calorosamente. Al centro della sua popolarità c’era la sua musica amata dal pubblico americano ormai da molti anni.
Il tour fu sponsorizzato dall’agente americano John Church Company. Lei si esibisce in 14 città nell’arco di otto settimane ed ebbe il suo culmine in un concerto alla Carnegie Hall il 24 ottobre 1908 remunerato con un cachet di 5.000 $.
Il successo fu strepitoso e ben supportato anche dalla critica americana che così fu descritta: Madame Chaminade è come ci si aspetta, esile e non alta, con il viso dolce e ovale, grandi occhi marroni espressivi e capelli scuri arricciati, corti e con la riga. Al pianoforte dà l’impressione di un’arte poetica e pittoresca, la sua musica è delicata e affascinante, fantasiosa senza eccessi, completa nella tecnica e nella finitura.
Durante la tourneè fu anche invitata dal presidente Theodore Roosvelt alla Casa Bianca.
Delle sue oltre quattrocento composizioni, almeno 186 opere furono eseguite negli Stati Uniti svolti in spazi pubblici e privati, compresi i club musicali femminili.
I brani eseguiti portavano titoli descrittivi ispirati a scene naturali, o immagini pittoriche ed erano tutti pubblicati in accattivanti copertine in stile nouveau. La charmante musicalità della musica di Cecile entrava in contrasto con la musica “seria” di Brahms, Beethoven, Schumann e per questo Richard Smith negli Stati Uniti d’America la definì la sorella di indulgenza perpetua.
Gli appassionati americani di Chaminade fondarono a suo nome più di duecento club musicali e tre dei quali esistono ancora oggi:
- Chaminade Music Club di Yonkers, New York, fondato nel 1895 http://www.chaminademusic.org
- Chaminade Club di Providence, Rhode Island, fondato nel 1905 http://www.chaminadeclub.org/
- Chaminade Music Club di Attleboro, Massachusetts, fondato nel 1912 https://www.chaminademusicclub.org
Questi club includevano pianisti, gruppi misti da camera, cori e orchestre femminili. Erano spazi non solo amatoriali ma erano parte di un movimento più ampio di club femminili in cui le donne si riunivano per solidarietà alfine di sostenere la causa dei maggiori diritti in molti aspetti della società. Tra le attiviste si contavano anche molte professioniste e donne compositrici.
Mentre il legame travolgente della sua musica con le donne è stato di estrema popolarità, in controparte ci furono anche critiche altamente negative ed estremamente di genere soprattutto da parte di uomini.
Il tour di Cecile in America ha evidenziato il contrasto diretto tra la sua popolarità e le più ampie limitazioni sociali imposte alle musiciste che scoraggiava le donne dall’esibirsi in pubblico. Lei era così famosa che la sua immagine appariva perfino sulle cartine delle sigarette ma il suo principale pubblico erano sempre le donne.
Cecile pianificava strategicamente le sue apparizioni pubbliche attraverso interviste su giornali e la creazione di merchandising del concerto che includeva autografi, cartoline con il suo ritratto e fiammiferi. La società di saponi britannica Morny ha anche creato un profumo e una linea di prodotti da bagno ispirati al famoso assolo di pianoforte Air de Ballet op.30
Ritorno in Francia
Alla vigilia di Natale del 1908 Cecilia torna in Francia con recensioni importanti del tour americano e Parigi fu costretta a prendere atto del suo successo. Nel 1913 le conferisce la più alta onorificenza: Cavaliere della Legione d’Onore. Sebbene diverse donne francesi avessero già ricevuto questo premio, Cecile Chaminade fu la prima compositrice a riceverlo. Mostrando profonda intelligenza alle pubbliche relazioni, chiese che la cerimonia di presentazione si svolgesse in un orfanotrofio parigino nel quale aveva collaborato attivamente. Per garantire il massimo interesse del pubblico, la cerimonia di premiazione è stata filmata e proiettata come notizia nelle sale cinematografiche
Le due guerre
La prima guerra mondiale diede inizio a una fase di declino nella carriera artistica della compositrice e nel 1913 si trasferisce in una villa nei pressi di Tolone che era stata acquistata dal marito. Trascorre gli anni della guerra prestando assistenza ai soldati feriti in una casa di convalescenza nella vicina Les Sablettes. Una forte vena mistica nella sua personalità divenne fortemente pronunciata durante la guerra al sapere di quanti milioni di vite furono annientate.
Il mondo che Cecile aveva conosciuto ora non c’era più. La sua musica delicata e affascinante sembrava l’eco di un mondo lontano. Rifiutando di adattarsi allo stato d’animo radicalmente cambiato del dopoguerra, divenne sempre più solitaria. Torna a comporre ma si concentra maggiormente sulle opere religiose. Nel 1917 scrive la Messa a due voci e organo ma compone fino ai suoi ultimi anni. La sua ultima partitura pubblicata fu La Nef sacrée composta nel 1928.
Gli anni avanzano, lei sceglie radicalmente di cambiare vita divenendo una convinta vegetariana ma la sua salute purtroppo subisce un forte deterioramento.
La seconda guerra mondiale isola ancora di più Cecile. Sebbene rimase fisicamente protetta a Montecarlo (Francia), molte delle sue composizioni andarono fuori stampa in quanto gli occupanti nazisti della Francia liquidarono il suo editore Enoch perché era un’impresa di proprietà ebraica.
Assistita da sua nipote, diversi anni dopo le venne amputato il piede sinistro e, rifiutando ostinatamente di usare una sedia a rotelle, divenne un’invalida costretta a letto. Muore a Montecarlo il 13 aprile 1944 all’età di 87 anni. Attualmente è sepolta nel cimitero di Passy a Parigi.
Cecile lascia un segno indelebile nella storia della musica non solo grazie alla sua abilità compositiva ed esecutiva ma anche grazie all’impatto culturale sulle generazioni. Ha sfidato le convenzioni culturali dell’epoca, è riuscita a sovvertire completamente la sua condizione di vita grazie alla sua musica avvolta dalle sfumature di un’epoca in transizione.
Lo stile compositivo
Chaminade rappresenta l’immagine della compositrice dell’Ottocento: spesso in conflitto con le tradizioni che le venivano imposte sia nella vita che nella musica, molto sicura di sé, ricca di idee innovative e brillanti che amava proiettare nel futuro. Dotata di uno stile intelligente e accattivante, ma anche di un pizzico di ironia, ricerca il modernismo e l’utilizzo diverso dell’armonia.
Lei appartiene allo stile tardo romantico quindi intimistico in alcuni casi e virtuosistico in altri. Per queste caratteristiche, che mantenne fino alla fine, non verrà mai apprezzata totalmente dalla critica e dai colleghi perché ritenuta priva di innovazione.
Il suo stile compositivo, troppo frettolosamente etichettato come leggero, salottiero e ‘femminile’, molto piacevole ma di poca qualità, si rivela invece intelligente, accattivante, molto spesso ‘surreale’, irriverente e dissacrante.
Tecnicamente i suoi brani affrontano diverse difficoltà e non tralascia mai l’amore profondo per la natura di cui è una vera propria adoratrice.
Cecile è solita paragonare la natura alla vita. Una natura che si scatena, talvolta con un temporale violento, incredibile nella sua furia, per poi ritornare ad uno stato di calma che consola il cuore.
Lei credeva fermamente nella capacità di una donna di fare il lavoro che tradizionalmente era stato svolto in precedenza solo dagli uomini.
Delle sue composizioni scrivevano: Possiedono molta grazia unita a originalità nella melodia e nella struttura ritmica, che le rende uniche. La sua musica ha lo spirito romantico delle opere alle quali si ispira, la sua melodia non è né banale né imitativa, e si costruisce su armonie fluenti, ben scelte e finemente miscelate.
Le composizioni per flauto
Piece Romantique (1877) per flauto solo
Air de ballet op.30 (1855) per flauto e pianoforte
Concertino op,107 (1902) per flauto e pianoforte
Gavotte (1906) per flauto e pianoforte
Pastorale Enfantine op.12 (1897) per flauto e pianoforte
Piece Romantique (1877) per flauto e pianoforte
Serenade aux Etoile op.142 (1911) per flauto e pianoforte
Portrait (1893) per Voce (Tenore), flauto e pianoforte
Scarf dance op.37 (1888) per flauto, oboe, clarinetto, fagotto
Concertino op.107 (1902) per flauto e orchestra
Concertino op.107 (1902) per flauto e orchestra fiati
Concertino per flauto e pianoforte op.107
Il Concertino op. 107 per flauto e pianoforte, composto nel 1902 è un Mourceau de Concours e rappresenta l’opera che da sola attraverserà il XX secolo permettendo alla compositrice di non cadere nell’oblio. Fu composto su richiesta di Théodore Dubois, direttore del Conservatoire National de Musique de Paris per il Concours tenuto annualmente presso il Conservatorio al quale partecipavano gli studenti diplomandi.
Il tradizionale esame finale o di uscita dei candidati si svolgeva attraverso la prova Concours che dovevano eseguire in pubblico anche un brano musicale di nuova composizione di fronte ad una giuria di professori e professionisti di fama internazionale.
Coloro che dimostravano padronanza e abilità artistiche eccezionali ricevevano il Premier Prix, l’equivalente del diploma d’onore. Esistevano anche due livelli di distinzione inferiori, il Premier Accessit e il Deuxieme Accessit, equivalenti alle menzioni d’onore ma senza diploma.
Il Concertino viene pubblicato dall’editore parigino Enoch per flauto e pianoforte ma subito dopo ne stampa anche la versione per orchestra: divenendo un punto fermo del repertorio flautistico. Il suo successo è testimoniato dal fatto che venne studiato in tutti i conservatori d’Europa e suonato dai più importanti flautisti a partire della famosa scuola francese.
Il concorso del 1902 si svolse il 26 luglio con la partecipazione di sette studenti tutti della classe di Paul Taffanel. La giuria era presieduta da Theodore Dubois e formata da Joncieres, Lefebvre, Dureau, Wettge, Mouquet, Bas, Lafleurance, Letellier, Mimart, Gabriel Marie e Bourgeat (segretario).
Cecile Chaminade, Concertino in Re Magg for flute and piano
Denis Bouriakov, flute; Naoko Ishibashi, piano
Cecile Chaminade, Concertino in Re Magg for flute and Ensemble.
Paula Robison, flute; Julianne Lee, violin; Andrew Kohji Taylor, violin; Dimitri Murrath, viola; Sam Ou, cello; Tatyana Dudochkin, piano
Cecile Chaminade, Concertino in Re Magg for flute and orchestra.
James Galway, Flute; The Royal Philharmonic Orchestra; Conductor: Charles Dutoit
Cecile Chaminade, Concertino in Re Magg for flute and wind orchestra
Flute: Rieneke Brink; Harmoniecorps Tuindorp – Amsterdam; Conductor: Bert Willemsen
I premi assegnati furono:
- Premier Prix Fernad Dusausoy
- Deuxieme Prix Gustave Cardon
- Premier Accessit Buenaventura Emilio Puyans e Maurice Huet
- Deuxieme Accessit Henri Paul Bouillard
Tra i flautisti si narra la leggenda che Cécile Chaminade scrisse il Concertino per punire un amante flautista dopo averla lasciata per sposare un’altra donna. Compone il brano volutamente difficile da metterlo in difficoltà a suonarlo e racconta la narrazione di amore non corrisposto attraverso la musica.
Potrebbe pur essere che questa storia si basa su una falso racconto che serve solo a sminuire una composizione bella e intelligente di una donna divenuta famosa.
Il Concertinoè un’opera rapsodica in un unico tempo dallo stile romantico, presenta due temi principali e molti episodi melodici.
La composizione mette alla prova l’esecutore attraverso le ampie frasi, i passi virtuosistici e l’agile diteggiatura. La struttura è chiaramente identificabile attraverso i temi che scandiscono ciascuna delle sezioni: la melodia lirica che apre l’opera, il più animato nella parte centrale e poi una cadenza. Nella seconda parte c’è la ripresa del tema principale seguita da una coda vivace che porta l’esecutore alla conclusione con complessi arpeggi, scale e trilli.
La caratteristica di questo brano è proprio quella di essere fresca nei fraseggi e chiara nel cromatismo.
In questo brano troviamo tutti gli elementi caratteristici dello stile compositivo di Cecile Chaminade: raffinatezza, eleganza, cantabilità e leggiadria.
Cecile Chaminade, Serenata alle stelle for flute and piano Juliette Hurel ·flute; Hélène Couvert piano
Cecile Chaminade, Air De Ballet. Jacques Lesburgueres, Flûte; Michèle Lougarre, Piano
Cecile Chaminade, Portrait (Valse Chantee). Ena Aldecoa (soprano), David Jerome Johnson (flute), Augusto Espino (piano)
Cecile Chaminade, Piece romantique for flute solo. Laurel Zuckel, flute
Cecile Chaminade, Pastorale enfantine for flute and piano. Jülide Gündüz flute; Muge Hendekli Piano
BIBLIOGRAFIA
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Patricia Adkins Chiti, Donne in Musica. Roma: Armando Editore, 1996.
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Julie Anne Sadie e Samuel Rhian. Il Dizionario Norton/Grove di Compositori di Donne. Nuova York: W.W. Norton, 1994.
Cecile Tardif, Cecile Chaminade and the Concertino op. 107 in The Flutist Quarterly vol.14,2 (spring 1990)
Angela Trenatore, Quando la musica è donna. Ieri e oggi. Ritratti di compositrici e interpreti che hanno rivoluzionato la storia della musica. Tesi di laurea, Biennio Accademico di II livello. Conservatorio di Musica di Brescia. sede di Darfo Boario Terme, a.a 2017/2018.
Nicla Vece, La presenza femminile nella musica Tardo-Romantica in Francia: Cecile Chaminade, Lili Boulanger e Germaine Tailleferre. Tesi di laurea, Biennio Accademico di II livello. Conservatorio di Musica di Foggia, a.a 2021/2022.
Vilma Campitelli
VILMA CAMPITELLI, flautista, nata a Lanciano (CH) ha seguito gli studi musicali presso il Conservatorio di Pescara, presso la Hochschule di Winterthur (Svizzera) e laureata in “Discipline Musicali” presso il Conservatorio di Campobasso con votaz.”110 e lode con menzione”
Vanta nel suo curriculum concerti sia da solista che in formazioni cameristiche tenendo esecuzioni in paesi Europei, Asiatici ed Americani riscuotendo unanime successo di pubblico e di critica.
Ha inciso per la Edipan (Roma), Luna Rossa Classic (Lecce), Fabrik Music (Francia), effettuato registrazioni radio-televisive per diversi programmi RAI e collaborazioni artistiche in campo teatrale.
Scelta dalla Fondazione Adkins Chiti Donne in Musica (Fiuggi-Italia), ha svolto da “studiosa-residente” il progetto europeo WIMUST finalizzato a promuovere la musica e talenti, il repertorio e le strategie per la piena attuazione della risoluzione 2009 dell’UE per le pari opportunità in ogni Stato membro. Nel 2018 interamente sotto la sua cura, è stato pubblicato il volume Compendium Musicae Flauta (ed. Smasher), la prima opera universale sul repertorio flautistico scritto da compositrici. Ha inoltre pubblicato articoli su biografie di compositrici e ricerche in campo della musica esperienziale.
Attualmente è docente di flauto presso il Conservatorio “U. Giordano” di Musica di Foggia, sez. di Rodi Garganico, Italia